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Chiara Balista, medico chirurgo, psichiatra-psicoterapeuta P.IVA: 03060921206


       

Cos'è la Psicoterapia
ad Orientamento Analitico

A r t i c o l i ...
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 

La psicoterapia ad indirizzo analitico ha come punto di riferimento il modello psicoanalitico, anche se si sviluppa con incontri meno frequenti rispetto alla psicoanalisi classica e fa uso di una tecnica più elastica. Lo strumento principale di intervento è il colloquio clinico, della durata di 45-50 minuti, a seconda dei casi, e con frequenza da valutare in rapporto alla problematica del paziente. E' preceduta da una fase preliminare di 1-2 incontri in cui il terapeuta valuta quale sia l'intervento più idoneo per la persona.

  Cosa aspettarsi dal terapeuta

In psicoterapia il terapeuta non si presenta come un mago pronto ad offrire subito previsioni o soluzioni né come un giudice dispensatore di giudizi o verdetti; si tratta di  un “compagno di viaggio”, diverso però dall'amico; egli infatti ha ricevuto un addestramento professionale e personale lungo e approfondito per poter effettuare psicoterapie, adoperandosi per la salute di un'altra persona con specifici strumenti diagnostici e terapeutici.

Al di là della formazione,  è comunque vero che il terapeuta è pur sempre una persona con un suo temperamento, un suo passato, un suo presente, suoi comportamenti, emozioni, sentimenti e come tale è altrettanto vasta la gamma di emozioni, sensazioni, affetti che può suscitare nel paziente che si rivolge a lui.

I suoi “attrezzi” di lavoro sono l'ascolto, il pensiero e la parola, ma quando si parla di ascolto non si intende un ascolto solo d'orecchio … Il terapeuta è un persona che per sua inclinazione, interesse e formazione si adopera ad ascoltare se stesso (anche i  pazienti generano nel terapeuta varie emozioni) e i propri pazienti con varie “orecchie profonde ”, pronte a sentire il mondo interno di quest'ultimi (fantasie, pensieri, sogni, ecc) e a riflettere, servendosi sia degli ampi studi teorico-pratici che ha fatto, sia dell'esperienza clinica accumulata “sul campo” sia, sempre e comunque, considerando la persona che ha di fronte con la sua unicità e individualità rispetto a tutti gli altri. Dicevo, cerca di sentire il mondo interno del paziente, di tradurlo in pensieri e parole, di far dei collegamenti fra questo e parte dei suoi disturbi; ascolta e comprende le correnti emotive che scorrono fra il paziente e le sue relazioni esterne e anche quelle che fluiscono fra il paziente e il terapeuta stesso. Oltre al resto, è la stessa relazione terapeutica, infatti, a costituire  un importante materiale di lavoro psicoterapico.

Tramite il suo lavoro, lo psicoterapeuta, che non dovrebbe mai avere fretta né avere presuntuose istantanee certezze su chi ha di fronte, aiuta col tempo il paziente ad ampliare le sue possibilità di scelta, seguendo la natura di quest'ultimo e la natura dei suoi bisogni, le sue specifiche risorse psichiche, i suoi particolari punti di forza e le sue aree di vulnerabilità, mantenendo sempre un  profondo rispetto per l'individualità, la libertà e l'autonomia del medesimo.  Il lavoro psicoterapico si  basa, infatti, su una relazione a due in cui ognuno fa la sua parte: non è il terapeuta ad infondere una conoscenza pre-costituita del paziente al paziente stesso, ma sono entrambi, ciascuno con i propri specifici “pennelli”, ad adoperarsi per  la costruzione del “quadro”, un quadro che avrà la possibilità di essere finalmente dipinto con i reali colori posseduti dalla persona, colori magari fino a quel momento ritenuti dentro di sé ormai sbiaditi o estinti.
 

  Durata

Per quanto riguarda la durata di una psicoterapia ad orientamento analitico, diciamo pure che è possibile sapere quando si parte, ma non quando si arriva, essendo la variabile “tempo” influenzata da molti fattori che riguardano le problematiche che hanno condotto la persona a chiedere aiuto, la struttura di personalità di quest'ultima, la relazione fra paziente e terapeuta, ecc.  Il “saluto” che si effettua alla fine di una psicoterapia sarà condiviso da entrambi, terapeuta e paziente, e sentito generalmente come un evento naturale: al momento giusto il paziente sentirà naturale di salutare il proprio terapeuta, magari per rivederlo di tanto in tanto, solo quando ne avrà voglia o bisogno, o mai più.

A tale riguardo, è importante sapere che al contrario di ciò che si ritiene comunemente, la vera autonomia nella propria vita, a partire dall'infanzia, si raggiunge attraverso una fase di naturale, fisiologica dipendenza, e i tagli netti, gli strappi bruschi, le fini forzate non è vero che fanno per forza crescere meglio o più in fretta.. Possiamo, per esempio, rimanere per anni o per la vita intera assieme al nostro compagno senza per questo sentirci poco cresciuti, non abbastanza adulti … La crescita è anche accettazione che alcune parti di noi possano essere dipendenti da qualcuno o qualcosa senza sentircene travolti, senza sentirci annullati per questo. Questo non lo dico rivolgendomi ai pazienti, che invece hanno tutto il diritto a volte di aver voglia di sospendere in anticipo (rispetto alle aspettative del terapeuta) o improvvisamente la terapia (e possono in qualsiasi momento farlo, magari verbalizzando e discutendo la propria decisione col terapeuta), ma a quei colleghi terrorizzati all'idea di non dover protrarre troppo a lungo le psicoterapie rispetto a dei parametri precostituiti. Sono i tempi interni a scandire la durata di una psicoterapia e non viceversa.
 

 Finalità

La psicoterapia ad orientamento analitico si propone di accompagnare l'individuo a riflettere sul suo mondo, esterno ed interno, per comprendere la propria intimità ed  elaborare i contenuti psichici, spesso inconsci, che sono alla base della propria sofferenza. Questo tipo di psicoterapia ha quindi un duplice obiettivo: la risoluzione dello stato di sofferenza interna e dei sintomi che generalmente portano a una richiesta di aiuto (sintomi visti non solo come fonte di disagio ma come portatori di senso e di significato) e una graduale crescita personale, tramite l'acquisizione di una maggior autoconsapevolezza a vari livelli. Tale crescita a sua volta conduce a una più libera espressione di sé e dei propri potenziali, a un miglioramento delle proprie relazioni e della qualità di vita in genere.

La psicoterapia differisce pertanto dalla consulenza in quanto soddisfa un bisogno del paziente più vasto e profondo di ascolto, comprensione, supporto e sviluppo del sé, non limitandosi quindi alla semplice soluzione di problemi immediati e concreti. Essa richiede per questo motivo  tempi più lunghi ma proprio per questo presenta  effetti e benefici più duraturi.

   
       

P e r   C o n t a t t a r m i

 
V i a   G a r i b a l d i   1 6 6   -   4 0 0 3 3   -   C a s a l e c c h i o   d i   R e n o   ( B o l o g n a )

 
Tel: 320-9708133      E-mail: info@psichiatrabologna.it


Chiara Balista
medico chirurgo, psichiatra-psicoterapeuta

P.IVA: 03060921206
Tel: 320-9708133 - E-mail: info@psichiatrabologna.it
Sede 1: Via Garibaldi 166 - 40033 - Casalecchio di
Reno (BO)
Sede 2: Via A. Borghi Mamo 6/A - 40137 - Bologna.
Titolo Professione: Medico chirurgo (laurea conseguita presso l'Università di Bologna il 20/10/1998)
Anno dell'esame di Stato (per conseguire l'abilitazione):  1999 (I sessione). 
Iscritta all'Albo dei Medici Chirurghi di Bologna al num. 13851
dal 13 Luglio 1999.
Diploma di Specialista in Psichiatria (presso l'Università di Parma)
rilasciato il 10/11/2003.
Iscritta all'elenco dei Medici Psicoterapeuti di Bologna dal 10 Giugno 2004. 
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